Onestà, affidabilità, maggior precisione rispetto agli uomini. E soprattutto la capacità di amare. Ecco i “super poteri” riconosciuti alle donne da William Moulton Marston, lo psicologo fumettista creatore di Wonder Woman, la madre di tutte le super eroine, attualmente in vetta ai botteghini. La psicoterapeuta Terry Bruno ci racconta le chiavi del successo nella sua rubrica per fare “terapia in sala”…
A distanza di molti anni dalla serie tv che la lanciò, arriva nelle sale Wonder Woman, l’eroina al femminile nata dalla penna dello psicologo statunitense William Moulton Marston, divenuta celebre a partire dai Quaranta sulle pagine dei fumetti della DC Comics.
Marston, da fervente “femminista” qual era, ideò la bella Diana Prince, principessa delle Amazzoni, le mitologiche guerriere, convinto dei “super poteri” delle donne: onestà, affidabilità e maggior precisione rispetto agli uomini. Caratteristiche, infatti, che incarna in pieno la supereroina del film diretto dalla regista Patty Jenkins, interpretato dalla super Gal Gadot, modella e cintura nera di karate, che vediamo esibirsi in mirabolanti scene d’azione.
Diana è la prescelta e, come si scoprirà, i suoi superpoteri nascono dall’essere figlia di Zeus. Nel film ci si trova di fronte a varie tematiche come la difficile relazione madre-figlia, cioè il senso di protezione che la madre riversa nei confronti di Diana, limitandola nelle sue scelte, e la voglia di quest’ultima di acquisire una propria identità e autonomia.
È possibile osservare i diversi cambiamenti che ogni individuo acquisisce nei vari passaggi di vita, soprattutto se guidati da valori profondi appresi durante i primi anni del proprio sviluppo. Bellissima è la scena della piccola Diana accanto alla madre che le legge una storia sulle gesta degli eroi, dove il bene “momentaneamente” trionfa sul male.
Un’immagine fortemente simbolica: l’adulto vicino a un focolare o a un lettino che circondato dai fanciulli racconta loro storie di vita o fantasia. Storie che hanno un obiettivo, quello di tramandare informazioni culturali, sociologiche e morali. Sono proprio certi input a fare da traccia nella strada della nostra vita.
Ed ecco che Diana, diventata grande decide di perseguire quello che ha sentito dire da quando era piccola: per avere la pace bisogna distruggere il Dio della guerra, Ares.
Una metafora bellissima, quasi utopistica, la cui consapevolezza Diana acquisirà profondamente. Non è con la distruzione di un solo uomo che si può annientare la guerra, ma è ciò che pervade l’animo umano che occorre cercare di cambiare.
L’uomo molto spesso, preso da manie di protagonismo e di potere, è disposto a sacrificare la vita degli altri. Ed ecco la creazione di armi sempre più sofisticate, a cui si aggiungono armi ancora più letali che fanno uso di gas mortali la cui efficacia è nettamente superiore e più estesa. L’obiettivo? Distruggere degli innocenti per dimostrare il proprio potere.
L’affidabilità e la determinazione che il creatore di Wonder Woman ha cucito addosso all’eroina si evidenzia in ogni momento del film, mostrando ancora una volta come la donna, a differenza dell’uomo, sia “portatrice” di un sentimento importante a cui si lascia andare con grande naturalezza e che per difenderlo è pronta a qualsiasi cosa. Parliamo dell’amore, in nome del quale Wonder Woman riuscirà a sconfiggere il male, che non sarà annullato definitivamente, ma che lei combatterà in ogni modo, superando qualunque ostacolo.
Nel film è evidente la metafora della situazione contemporanea, in cui l’uomo cerca di far emergere la propria supremazia con l’aggressività, l’arroganza, il non rispetto della vita altrui. E questo conferma perché i supereroi piacciono a bambini e ad adulti. Si è alla costante ricerca di qualcuno che sconfigga il male, che ci protegga, che ci faccia sentire un po’ al sicuro, di qualcuno in cui potersi identificare, di qualcuno in cui sperare. Ma per poter sconfiggere il male occorre ritornare ad amare, perché solo l’amore e il rispetto degli altri potrà salvare questo mondo che ha bisogno di supereroi. E magari potresti esserlo anche tu!