FOMO (Fear Of Missing Out)

Acronimo inglese Fear Of Missing Out, cioè “paura di essere tagliati fuori”. E’ una forma di ansia sociale che porta a restare sempre connessi con ciò che fanno le altre persone e ad aver paura di rimanere esclusi.

 

Intervista della giornalista Sabina Cuccaro alla Dott.ssa Terry Bruno su Web Radio Activa

 

Fomo-Gerd Altmann
Fomo-Gerd Altmann

 

#FoMO, ovvero “fear of missing out”, la paura di perderci qualcosa. Un problema che è sempre esistito, ma che con i social ha avuto un nome. Essa corrisponde all’esigenza di dover dimostrare agli altri di avere una vita piena e divertente. Questo obbligo genera ansia e anche possibile depressione. FOMO è un’ansia sociale collegata alla paura che qualcosa d’interessante possa accadere lontano da noi e che noi ne siamo esenti, come conseguenza di ciò che altri postano sui social. Purtroppo ciò che vediamo non è sempre la realtà e spesso siamo noi a dare un significato edulcorato a ciò che vediamo, in seguito alle nostre paure e credenze, credenze molto spesso limitanti che ci fanno sentire inferiori e inadeguati. È un modo di riempire la propria solitudine stando attaccati ai social.  Ma FOMO è anche la paura di rimanere fuori dai flussi di comunicazione dei social e a questa paura si può associare anche rabbia e invidia. In che modo questo si realizza? Attraverso un pensiero negativo, che in PNL si chiama dialogo interno, con il quale ci si alimenta negativamente. Il tutto avviene in chi osserva i post degli altri considerandoli migliori. Per eliminare questo rumore interno possiamo applicare una tecnica di PNL agendo sulla sottomodalità uditiva. Facciamo attenzione dove sentiamo la voce che ci parla. Alcune volte possiamo accorgerci che corrisponde alla voce di nostra madre o nostro padre. È posizionata alla nostra destra, sinistra, dietro, avanti … a questo punto spostiamola in una direzione opposta e allontaniamola il più possibile, sino a non sentirla più. La scomparsa di ciò che ci diciamo porta immediatamente a non vivere più quello stato di ansia e/o di rabbia che ci invade.

Altra cosa che spesso succede è generalizzare ciò che si vede. Ad esempio: “A me non succede MAI niente”, “A lei/lui va SEMPRE tutto bene”, “Nessuno mi considera”. Ebbene queste sono generalizzazioni che influiscono negativamente sul nostro umore, portandoci a isolarci e a denigrarci sempre di più. Quando generalizziamo non facciamo altro che cancellare delle informazioni deformando la realtà. Allora dovremmo porci alcune domande, che in PNL si chiamano di confrontazione, che hanno molto più effetto del perché. Ad esempio all’affermazione “Nessuno mi considera”, chiedersi, proprio nessuno? C’è qualcuno a cui interesso? E noterete che emerge sempre qualcuno che era stato relegato in un angolo lontano della nostra mente. L’obiettivo è quello di destrutturare la credenza limitante.