Comprendere il linguaggio non verbale
Pubblicato in Karmanews
Vi siete mai chiesti come si sentono gli altri dopo aver parlato con voi? E voi, come vi sentite in relazione con un’altra persona? Siete a vostro agio o meno? Come comunicate oltre le parole?
Ognuno di noi pensa di saper parlare, di relazionarsi con gli altri, di essere seducente, empatico e che tutto ciò che non funziona è dovuto al caso. Una credenza parzialmente vera… ma totalmente sbagliata.
Mi direte, sei incongruente in ciò che scrivi. In realtà non è una incongruenza: noi badiamo molto a ciò che diciamo, o pensiamo di dire, poniamo attenzione a ciò che gli altri dicono, ma tutto ciò che sottende le parole non viene mai considerato. Allora, cosa sorregge le parole?
È un qualcosa di invisibile, d’impalpabile che si rende noto solo nel momento in cui qualcosa non funziona e allora nascono i problemi. Entriamo in tilt, colpevolizziamo gli altri ritenendoli responsabili del nostro insuccesso.
Le parole – e i silenzi – esprimono il nostro stato interiore
Paul Watzlawick e collaboratori hanno dimostrato come ogni comportamento è comunicazione e viceversa, che ogni azione volontaria o meno esprime un messaggio e ogni comunicazione influenza la relazione, avendo effetti sulle reazioni comportamentali.
Ciò che Watzlawick ha voluto comunicare è che occorre andare oltre le parole, in quanto anche il silenzio, l’indifferenza, l’assenza, la passività, la noia sono forme di comunicazione che esprimono il nostro stato interiore, una nostra esigenza ad esempio di non voler parlare, di stare soli, o un nostro disinteresse.
Pensate a un litigio e al lungo silenzio che ne segue. Quante parole non dette ci sono in quel silenzio.
In quello spazio vuoto ognuno ci inserisce i propri pensieri, conclusioni, magari aumentando ancora di più la pesantezza e la distanza della situazione.
O pensate a una situazione in ascensore con qualcuno che non si conosce. Al di là di un possibile buongiorno e della situazione meteorologica, ecco che si avverte una tensione sempre più palpabile, il vano ascensore lo si percepisce sempre più piccolo, si osserva l’orologio (non si arriva mai al piano), gli occhi scrutano le pareti in un’osservazione minuziosa quasi da ristrutturatore di ascensori.
Cosa stiamo facendo? Stiamo comunicando che non abbiamo voglia di comunicare. Finalmente le porte dell’ascensore si aprono, finalmente si esce… liberi!! Un bel respiro di sollievo e anche ora stiamo comunicando che ci sentiamo meglio.
Conoscere cosa si fa, evita molti possibili problemi
Tutto questo è il linguaggio del corpo. E non lo fanno solo gli altri, lo fate anche voi.
Sapete com’è la vostra gestualità, espressione del viso, postura quando parlate con gli altri e siete felice, o arrabbiati o tristi? E come mai alcune volte siete fraintesi nelle vostre emozioni?
Conoscere cosa si fa, evita molti possibili problemi.
Nei corsi di PNL insegno a conoscere se stessi attraverso gli occhi degli altri, tutte quelle espressioni di cui non ci si rende conto e che esprimono la nostra ansia, le nostre paure, ma anche le nostre sicurezze e felicità. Tutto questo attraverso quel linguaggio sconosciuto e magico che è il linguaggio del corpo.
Spesso è solo dai segnali non verbali che deduciamo se il nostro interlocutore sta dicendo il contrario di quello che pensa. In questo caso parliamo d’incongruenza. Essa suscita un senso di disagio e d’incredulità.
L’interpretazione istintiva dei segnali del corpo può trarci in inganno
Un individuo insicuro, ad esempio, può inviare segnali incongruenti proprio a causa della sua insicurezza: verbalmente potrebbe dirci che gli fa molto piacere fare la nostra conoscenza, ma sul piano analogico (non verbale) non trasmette alcun segnale di gradimento.
Infatti i soggetti insicuri molto spesso appaiono supponenti e antipatici, proprio a causa dell’incongruenza.
Questo ci fa capire come l’interpretazione spontanea, intuitiva, istintiva dei segnali del corpo possa trarci in inganno, con la conseguenza di comportamenti ostili da parte nostra come reazione.
Occorre tendere alla congruenza, cioè all’equilibrio tra la parte logica (parole) e quella analogica (non verbale), perché essa convince. Essere congruenti è facile quando si crede in ciò che si dice, si riesce a trasmettere una forza e una motivazione che non sarebbe possibile se fosse il contrario.
Leggere la personalità dalle posizioni che assumiamo
Noi trasmettiamo tantissimo chi siamo in base alla nostra postura, al modo di camminare o di stare seduti. Ad esempio quando siamo seduti possiamo avere un atteggiamento di fuga che si assume quando ci si sente a disagio o si è insicuri.
Lo possiamo notare spesso nella sala d’attesa di un dentista. Si è seduti con il bacino quasi al margine della sedia, con il corpo più proteso in avanti, quasi pronto ad alzarsi e scappare.
Se durante una conversazione vi trovate di fronte una persona che assume tale posizione evitate di continuare a parlare se prima non avete appurato cosa sta determinando quel suo stato.
Una persona che siede in questo modo è in un atteggiamento di fuga anche interiormente, cioè sta sviluppando gli ormoni dello stress. Potremmo dire che è in una nebbia psicologica che impedisce alle informazioni di giungergli in modo adeguato.
Parlare del linguaggio del corpo è sempre affascinante ed è un mondo immenso in continua esplorazione.
Questo è solo un piccolo assaggio di chi siamo e di ciò che trasmettiamo inconsapevolmente al mondo che ci circonda.
(Prima puntata – continua)