Le fobie

Le fobie più diffuse sono quelle dei ragni, dei serpenti, delle api, delle vespe, dei topi, ma sono frequentissime quelle degli ascensori, dell’acqua, degli aerei, del parlare in pubblico. Quindi una fobia è una reazione esagerata/incontrollata nei confronti di qualcosa.

aracnofobia  da pixabay
aracnofobia
da pixabay

Ad esempio chi ha paura dei ragni, reagisce in modo abnorme di fronte a un piccolo essere che non può nuocere minimamente. Lo stesso discorso si può fare per chi ha paura degli ascensori, che sono il mezzo più sicuro, ma chi ne ha paura non riesce assolutamente a prenderlo e se lo fa può anche essere preda di attacchi di panico. In alcuni casi le fobie possono essere la conseguenza di un trauma, rimanendo così a livello inconscio e ripresentandosi ogni qualvolta c’è la causa stimolo. Dobbiamo ricordare che l’inconscio è più potente della razionalità, per cui capita che anche se ci rende conto dell’assurdità della fobia, non si riesce a interrompere il meccanismo. Ad esempio se uno ha paura delle farfalle, e ne vede una anche in una teca, può avere una reazione spropositata, anche se non c’è un contatto reale. Questo succede perché il cervello funziona con degli automatismi e quando se ne verifica uno automaticamente è difficile bloccarlo. Per poter agire in modo diverso occorre riprogrammare il nostro cervello come quando lo facciamo col nostro computer. Questo ci porta a considerare che scoprire quale è stato l’episodio che ha determinato l’insorgenza della nostra fobia non ci aiuta a superare il problema. Addirittura alcune volte delle situazioni rimose e riportate in superficie possono aumentare lo stato di malessere. Ad esempio la mia paura dell’acqua può essere dovuta al fatto che da bambina ho rischiato di affogare, ma questa consapevolezza da sola non mi permetterà magari di tuffarmi e nuotare tranquillamente. La forza di volontà non è sufficiente perché le fobie, i traumi sono meccanismi inconsci che si manifestano in modo automatico.

Un’altra cosa che si fa, con la fobia, è generalizzare. Supponiamo che un soggetto abbia paura dei serpenti e che dica: “Ho paura dei serpenti, e incomincio a tremare”. In queste situazioni occorre portare il soggetto a rendersi conto che in realtà non ha paura di tutti i serpenti, magari dicendo: “Proprio di tutti, anche di quelli che vede in foto, nei cartoni animati, come giocattoli…?”. In quel momento stiamo portando il soggetto a rendersi conto che se esistono alcuni serpenti che non fanno scattare la sua fobia, allora ci sarà la possibilità che anche alcuni veri, possano esserne esenti. Un altro esempio è la paura dell’ascensore. Supponiamo che una persona dica: “Ho paura degli ascensori e non so come fare. Appena vi entro incomincia a respirare affannosamente, ho l’ansia e in alcuni casi ho un attacco di panico”. La domanda da porre è: “Qualsiasi tipo di ascensore?”, risposta: “Si, tutti i tipi”. Domanda: “Lei sta male anche quando lo vede nei film, o è fermo con le porte aperte e magari potrebbe entrarci senza problemi, o ha il soffitto aperto, o è un ascensore completamente aperto?2 la risposta che potremmo avere è: “Beh, la situazione sarebbe diversa…”. Anche in questo caso portiamo il soggetto a rendersi conto che la generalizzazione effettuata ha creato una reazione esagerata per qualcosa d’immaginato. Quando uno dice: “è più forte di me”, significa che non dipende da lui, fuori dal suo controllo e quindi ci vuole altro. Inoltre chi ha questo tipo di fobie, pensa di essere fobico e non di fare il fobico. Anche questo è importante prendere in considerazione, nel senso che le reazioni che si hanno sono dovute a immagini. Pensieri, e comportamenti che sono al di à della nostra volontà. Allora occorre insegnare al nostro inconscio a fare qualcosa di diverso, quando si hanno delle situazioni fobiche. Ricordatevi che questo dipende da situazioni mentali e non dal proprio modo di essere.

Usando alcune tecniche di PNL, è possibile spezzare l’associazione che genera la fobia, eliminando così il problema. Molto spesso non è necessario sapere come, perché o quando è avvenuta l’associazione.

Una tecnica molto efficace contro le fobie è La dissociazione V/K o The V-K dissociation phobia cure.

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