Continuano le puntate sulle dinamiche della Programmazione NeuroLinguistica
di Terry Bruno. Con le submodalità della PNL ci si può liberare da stati d’animo negativi e trasformarli in positivi.
pubblicato in Karmanews
Nel precedente articolo abbiamo parlato degli stati d’animo e come questi influenzano il nostro agire. Ma cosa crea questi stati? Il nostro modo di pensare, d’immaginare, di parlarci. Se li costruiamo in modo positivo, ben venga.
I problemi nascono quando continuiamo a massacrarci in modo quasi ossessivo, lasciando che i nostri pensieri, immagini, dialoghi interni ci imprigionino come catene. E ci convinciamo, così, che siamo di fronte a problemi di vario tipo, che ci possono apparire insormontabili.
La maggior parte dei nostri problemi sono creati dalla nostra mente, dalla nostra immaginazione. Sono, per l’appunto, immaginari e, proprio per questo, possono esserci utili delle soluzioni immaginarie.
Una delle tecniche della PNL che può aiutarci a trovare delle soluzioni è quella che utilizza le Submodalità, cioè il linguaggio di codifica della rappresentazione interna.
Come affema Richard Bandler, non è mai troppo tardi per farsi un’infanzia felice.
Che cosa sono le submodalità?
Sono il modo in base al quale noi codifichiamo e creiamo la nostra esperienza interiore. Ogni nostro pensiero, che possa essere un ricordo o una visione del futuro, anche più immediato, si struttura con queste caratteristiche tipiche delle immagini, suoni, odori, gusti e sensazioni. Esse sono per lo più inconsce.
L’impatto che un ricordo ha su di noi è dato non tanto dal suo contenuto, ma dal modo in cui ce lo rappresentiamo e, di conseguenza, il significato che diamo al ricordo. Purtroppo noi non possiamo cancellare un’esperienza, ma possiamo alterare il modo in cui l’esperienza viene definita e questo cambierà il significato della rappresentazione interiore dell’evento e, quindi, le nostre relative emozioni. Questo ci spiega perché molte persone hanno ricordi spiacevoli e fastidiosi che condizionano il loro presente: nascono così le fobie, gli attacchi di panico o le paure irrazionali che complicano la vita.
Come mai un evento, magari lontano nel tempo, continua ancora a farci male e ci sentiamo invasi da una marea di emozioni? Eppure l’evento è nel passato… Ciò che determina il nostro malessere è il modo in cui esso è immagazzinato nella nostra memoria.
Pensate a un ricordo piacevole
Questo dipende moltissimo dalle varie distinzioni delle submodalità. Modificando queste ultime, noi possiamo privare il ricordo di quella intensità emotiva che ci fa stare ancora male. Vediamo come liberarsi daai ricordi spiacevoli, facendo un esempio pratico, prima in positivo.
Ora pensate a un momento bello, in cui siete stati veramente bene. Chiudete gli occhi e immaginate quel momento nei minimi particolari. Guardate bene l’immagine, i colori, la grandezza, ascoltate se ci sono i suoni e rivivete appieno le emozioni associate a quel momento.
Adesso immaginate di entrare fisicamente in quell’episodio, come se lo stesse vivendo proprio ora. In pratica associatevi al vostro corpo, se non lo siete già. Non dovete, cioè, vedere voi stessi, ma tutto ciò che vi circonda. Osservate, allora, quello che vedreste, ascoltate ciò che sentireste e provate le sensazioni piacevoli che provereste.
Lasciate che quella sensazione di benessere si espanda nel vostro corpo… ora rendete più luminosa l’immagine, ingranditela, sentirete aumentare il benessere dentro di voi. Rendete i suoni più vividi, magari aumentate il volume. Se non ci sono suoni, aggiungeteli. La vostra sensazione positiva comincerà a essere sempre più intensa.
Se avete seguito bene i vari passaggi, il risultato sarà stato senz’altro positivo. Questo esercizio può essere la risposta a una vostra possibile domanda: “A cosa possono servire le submodalità?”. Ebbene esse sono delle preziose strategie che vi permettono di poter scegliere la modalità in cui codificare i vostri ricordi e i vostri sogni.
Ripetete l’esercizio con una memoria spiacevole
Potete fare la stessa cosa con un’esperienza spiacevole. Supponiamo che dobbiate avere un colloquio di lavoro o un esame o un’altra situazione che vi crea ansia o malessere, e che vogliate aumentare la fiducia in voi stessi. Se create un’immagine, fate attenzione se è a colori, statica o in movimento, grande o piccola, se ci sono i suoni e dove è localizzata la sensazione di malessere.
In pratica osservate le sottomodalità di tutti i canali rappresentazionali (VAK-Visivo Auditivo Kenestetico -sensazioni- processi sensoriali che danno origine e regolano i comportamenti). Una volta posta attenzione alle submodalità dell’immagine che i crea fastidio, provate a togliere il colore all’immagine, fino a farla diventare un’immagine in bianco e nero. Che sensazione provate?
Ora allontanate da voi l’immagine e fatela diventare sempre più piccola. Noterete che la sensazione di malessere si affievolisce sempre più. A questo punto fatela diventare piccola come un francobollo e scaraventatela, con tutta la vostra forza, in un sole immaginario. Fate attenzione a cosa vedete, udite e provate nel momento in cui scompare nel sole. Noterete un cambiamento repentino del vostro malessere e vi sentirete molto più leggeri. Per completare potete pensare a qualcosa di bello, seguendo le istruzioni dell’esercizio precedente.
Questa meravigliosa tecnica vi fa capire quanto la vostra mente sia potente e quanto possa essere per voi un valido alleato. Avete iniziato ad esplorare il vostro mondo soggettivo interiore e a capire come poterlo cambiare.Un’esperienza da non perdere!