Meditazione e psicoterapia

Il rapporto tra meditazione e psicoterapia è un tema alquanto delicato per l’esistenza di due fazioni opposte tra loro: i sostenitori della psicoterapia da una parte e i praticanti di meditazione dall’altra, che si sono spesso ignorati e talvolta anche criticati.

Meditazione

I sostenitori della psicoterapia hanno spesso guardato la meditazione dall’alto in basso, considerandola una pratica non-scientifica, non-ortodossa, una sorta di “fuga” dai problemi rifugiandosi in uno stato di “silenzio”. Essa sarebbe solo una evasione illusoria dalle proprie difficoltà.

I sostenitori della meditazione, invece, hanno spesso considerato la psicoterapia come un intervento troppo cervellotico che, stimolando l’attività mentale, aumenterebbe il disagio anziché diminuirlo.

Negli ultimi anni le due discipline stanno creando relazioni sempre più interessanti, in quanto l’obiettivo comune è portare la persona a raggiungere un proprio benessere psicofisico, aiutandosi a vicenda.

Vediamo come questo processo avviene.

La psicoterapia aiuta l’individuo ad avere una maggiore consapevolezza di sé, dei propri pensieri, dei propri comportamenti ed emozioni. Ma soprattutto a non avere un atteggiamento giudicante che è proprio alla base della meditazione. E questo è un primo step di aiuto alla pratica meditativa. Il secondo è la trasformazione delle emozioni irrisolte che, pur facendo parte del passato continuano a influenzare il presente. Infatti sono proprio le emozioni non digerite che ostacolano il più delle volte la pratica meditativa. Quando il soggetto inizia a praticare la meditazione si può trovare di fronte a una serie di pensieri caotici e di emozioni negative incontrollabili, tanto da poter abbandonare la sua nuova esperienza. Quindi grazie a un lavoro su questa confusione interiore la psicoterapia può aiutare la pratica meditativa a essere più piacevole, profonda e silenziosa. Inoltre grazie alla psicoterapia, il soggetto impara a vivere le proprie relazioni in modo più armonioso e costruttivo, in  modo da avere più energie per praticare la meditazione.

Abbiamo visto come la psicoterapia può essere di ausilio per la meditazione. Ora consideriamo come quest’ultima possa aiutare a portare avanti il lavoro terapeutico. Ebbene la meditazione favorisce la consapevolezza di sé nel presente e una propria auto osservazione del proprio corpo, delle proprie emozioni, dei propri pensieri, delle proprie relazioni personali. esaminiamo in dettaglio in cosa consiste l’auto-osservazione.

L’auto osservazione del proprio corpo consiste nel focalizzare l’attenzione ad esempio sul respiro, sul battito cardiaco, sulla postura, aiutando quei pazienti che non si danno il diritto di esistere, portandoli gradualmente a essere presenti, a capire che occupano uno spazio fisico in questo mondo.

L’auto-osservazione delle proprie emozioni, effettuata con la meditazione può aiutare un paziente in psicoterapia a rendersi conto delle proprie emozioni e ad accettarle per quelle che sono, senza cercare di cambiarle, prima di ristrutturale e imparare a gestirle.

L’auto-osservazione dei propri pensieri aiuta a distaccarsi dai propri pensieri, dalle proprie fantasie e dalle proprie convinzioni. Così il paziente in psicoterapia meditando impara a riconoscere i propri “schemi mentali” e a metterli in discussione, a “darsi tempo”, diminuendo così il potere delle convinzioni negative su di sé.

L’auto-osservazione delle proprie relazioni personali permette di osservare e considerare le proprie interazioni con gli altri da un punto di vista più stabile e meno dolorosamente coinvolto. Ciò è fondamentale per il paziente in psicoterapia che voglia comprendere più profondamente il proprio modo di comportarsi con gli altri e voglia migliorare la propria capacità di stare in relazione.

Quindi la meditazione favorisce una migliore comunicazione col proprio inconscio, permettendo di guardarsi dentro e darsi tempo, oltre al vantaggio di rilassarsi fisicamente, mentalmente ed emotivamente, oltre a imparare a gestire i sintomi, ad esempio dell’ansia, dell’insonnia. Occorre sottolineare che la meditazione va considerata una valida strategia aggiuntiva di un più completo trattamento psicoterapeutico. La psicoterapia e la meditazione sono dunque due discipline che possono potenziarsi vicendevolmente.

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