Sesso: come è difficile parlarne

Autore Terry Bruno, pubblicato in Voci romane – Corriere della Sera, il 30 luglio 2014

La dottoressa Terry Bruno, la nostra amica psicoterapeuta e sessuologa, ci parla di problemi sessuali: e soprattutto delle difficoltà di parlarne con il/la partner. Cosa ne pensate? Leggete e commentate.

 

Siamo nel XXI secolo e tutto intorno a noi sembra procedere a grandi passi: dalla biologia alla medicina, dalla scienza alla tecnologia più avanzata. Nascono apparecchiature robotizzate che ci permettono di risolvere situazioni in minor tempo e con minor rischio. Eppure in tutto questo avanzare frenetico, il sesso rimane ancora un tabù, un argomento scabroso difficile da affrontare anche con il proprio partner. È un argomento alquanto scivoloso anche per chi lo scrive. È come scivolare per la prima volta su un monosci e temere da un momento all’altro di precipitare rovinosamente. Eppure il sesso è una di quelle forme che se fatto bene dà un piacere immenso, inebriante, che ti trasporta in un’altra dimensione.

Parlare di sesso è diverso a seconda della persona con cui lo fai. Con il proprio partner potrebbe essere più facile in quanto l’intimità dovrebbe portare ad una maggiore complicità e libertà di espressione. Voi potreste dire: “Certo! che problema c’è di parlare di sesso con lui o con lei?”. Allora vi chiedo: “Siete sicuri di riuscire a parlare di tutto con il/la tuo/a partner? Di quello che ti piace o non ti piace? Delle tue paure, dei tuoi timori, delle tue fantasie?”.

Nel mio lavoro di terapeuta molto spesso emerge questa grande difficoltà di esprimere se stessi, i propri bisogni e le proprie credenze relativamente a tale argomento. Il sesso ancora oggi in cui sembra esserci una maggiore libertà non solo tra i giovani ma a tutte le età, sembra essere un argomento scabroso. Si ha difficoltà a parlare di orgasmo, di masturbazione, di penetrazione. Molti di voi, mentre leggete queste ultime righe, state provando una sensazione di disagio, un qualcosa d’indicibile che vi assale. Probabilmente si è toccata una corda particolare collegata al vostro modo di vivere la sessualità. Non si tratta di moralismo o di essere bigotti, ma di qualcosa legata alle vostre esperienze: a come avete vissuto il sesso durante l’infanzia, l’adolescenza, le prime esperienze sessuali, le inibizioni indotte da terzi, le paure, il rifiuto del proprio corpo.

Certo il sesso viene vissuto in modo diverso dall’uomo e dalla donna. Anche il modo di esprime l’atto sessuale è spesso diverso. L’uomo sovente usa, se non coinvolto troppo emotivamente, il termine scopare o fare sesso (ci sono anche altri sinonimi molto usati), mentre la donna ama molto di più parlare di fare l’amore. La differenza sta nel fatto che l’uomo ha più facilità a dividere l’emotività dall’atto sessuale, mentre la maggior parte delle donne questa dissociazione non la attua, anzi ci si tuffa a capofitto e, alcune volte, questo comporta una deformazione della realtà.

Frequentemente si pensa che sia molto meglio fare sesso che parlarne per la paura che l’altro/a possa reagire in modo inaspettato, ma anche per l’imbarazzo che si prova nel farlo, imbarazzo dovuto anche alla paura di dare un’immagine di sé inappropriata.

Parlare, comunicare i propri bisogni o le proprie sensazioni è importante in un rapporto di coppia e il non farlo può determinare l’insorgenza di fraintendimenti o allontanamenti. Facciamo un esempio: se non si desidera fare l’amore in modo frequente è importante comunicarlo in quanto il proprio partner potrebbe pensare di essere rifiutato o non amato più. Se invece se ne parla, è possibile dissipare ogni dubbio e magari trovare insieme una soluzione.

Spesso la richiesta di un sesso frequente, soprattutto da parte dell’uomo può essere la conseguenza di una paura del passare del tempo, di avere conferme della propria virilità e sconfiggere le possibili defaillance che magari si sono manifestate in qualche rapporto sessuale. Il parlare del sesso e dei propri problemi, non è solo una prerogativa femminile, ma anche maschile in quanto l’uomo ha sovente difficoltà a parlare delle proprie problematiche, particolarmente con la propria partner. La conseguenza è una ricerca altrove di qualcosa che manca per una conferma di se stessi, aumentando inconsapevolmente un divario con la partner, verso la quale può nascere una carenza del desiderio. Altro fattore che può indurre un uomo a trovare una soluzione altrove è l’eiaculazione precoce o la non erezione completa, creando ansia da prestazione. Può succedere che il problema si verifichi sempre con la propria partner e non con un’altra donna, a causa di un ancoraggio emotivo negativo creatosi durante l’atto sessuale. L’eiaculazione precoce potrebbe essere anche la conseguenza di una tecnica di masturbazione troppo veloce con difficoltà a controllare l’orgasmo, ma anche un desiderio sessuale molto forte per cui diventa il tutto incontrollabile.

In caso di eiaculatio precox la soluzione è nelle mani della donna da una parte e dell’uomo dall’altra. La donna, mentre fa l’amore deve fermarsi e ritirarsi dolcemente mentre sente che il proprio partner sta per venire, interrompendo ogni stimolazione in modo che perda l’erezione. Poi si ricomincia di nuovo, effettuando il tutto almeno tre volte. Questa procedura dà, in genere, risultati positivi nel 90% dei casi. L’uomo, invece, se si trova di fronte ad una donna ch e non lo aiuta nel ritrovare il suo equilibrio sessuale, deve distrarsi dalla copulazione, ponendo l’attenzione su qualcosa di razionale, di diverso (dove sono i pantaloni oppure ho dimenticato di mandare una e-mail, etc.). La distrazione non deve essere collegata a qualcosa di troppo negativo in quanto si potrebbe ottenere un’assenza poi di erezione. Nel caso di difficoltà erettiva o carenza del desiderio, bisogna mettere in funzio

Autore Terry Bruno, pubblicato in Voci romane – Corriere della Sera, il 30 luglio 2014

La dottoressa Terry Bruno, la nostra amica psicoterapeuta e sessuologa, ci parla di problemi sessuali: e soprattutto delle difficoltà di parlarne con il/la partner. Cosa ne pensate? Leggete e commentate.

 

Siamo nel XXI secolo e tutto intorno a noi sembra procedere a grandi passi: dalla biologia alla medicina, dalla scienza alla tecnologia più avanzata. Nascono apparecchiature robotizzate che ci permettono di risolvere situazioni in minor tempo e con minor rischio. Eppure in tutto questo avanzare frenetico, il sesso rimane ancora un tabù, un argomento scabroso difficile da affrontare anche con il proprio partner. È un argomento alquanto scivoloso anche per chi lo scrive. È come scivolare per la prima volta su un monosci e temere da un momento all’altro di precipitare rovinosamente. Eppure il sesso è una di quelle forme che se fatto bene dà un piacere immenso, inebriante, che ti trasporta in un’altra dimensione.

Parlare di sesso è diverso a seconda della persona con cui lo fai. Con il proprio partner potrebbe essere più facile in quanto l’intimità dovrebbe portare ad una maggiore complicità e libertà di espressione. Voi potreste dire: “Certo! che problema c’è di parlare di sesso con lui o con lei?”. Allora vi chiedo: “Siete sicuri di riuscire a parlare di tutto con il/la tuo/a partner? Di quello che ti piace o non ti piace? Delle tue paure, dei tuoi timori, delle tue fantasie?”.

Nel mio lavoro di terapeuta molto spesso emerge questa grande difficoltà di esprimere se stessi, i propri bisogni e le proprie credenze relativamente a tale argomento. Il sesso ancora oggi in cui sembra esserci una maggiore libertà non solo tra i giovani ma a tutte le età, sembra essere un argomento scabroso. Si ha difficoltà a parlare di orgasmo, di masturbazione, di penetrazione. Molti di voi, mentre leggete queste ultime righe, state provando una sensazione di disagio, un qualcosa d’indicibile che vi assale. Probabilmente si è toccata una corda particolare collegata al vostro modo di vivere la sessualità. Non si tratta di moralismo o di essere bigotti, ma di qualcosa legata alle vostre esperienze: a come avete vissuto il sesso durante l’infanzia, l’adolescenza, le prime esperienze sessuali, le inibizioni indotte da terzi, le paure, il rifiuto del proprio corpo.

Certo il sesso viene vissuto in modo diverso dall’uomo e dalla donna. Anche il modo di esprime l’atto sessuale è spesso diverso. L’uomo sovente usa, se non coinvolto troppo emotivamente, il termine scopare o fare sesso (ci sono anche altri sinonimi molto usati), mentre la donna ama molto di più parlare di fare l’amore. La differenza sta nel fatto che l’uomo ha più facilità a dividere l’emotività dall’atto sessuale, mentre la maggior parte delle donne questa dissociazione non la attua, anzi ci si tuffa a capofitto e, alcune volte, questo comporta una deformazione della realtà.

Frequentemente si pensa che sia molto meglio fare sesso che parlarne per la paura che l’altro/a possa reagire in modo inaspettato, ma anche per l’imbarazzo che si prova nel farlo, imbarazzo dovuto anche alla paura di dare un’immagine di sé inappropriata.

Parlare, comunicare i propri bisogni o le proprie sensazioni è importante in un rapporto di coppia e il non farlo può determinare l’insorgenza di fraintendimenti o allontanamenti. Facciamo un esempio: se non si desidera fare l’amore in modo frequente è importante comunicarlo in quanto il proprio partner potrebbe pensare di essere rifiutato o non amato più. Se invece se ne parla, è possibile dissipare ogni dubbio e magari trovare insieme una soluzione.

Spesso la richiesta di un sesso frequente, soprattutto da parte dell’uomo può essere la conseguenza di una paura del passare del tempo, di avere conferme della propria virilità e sconfiggere le possibili defaillance che magari si sono manifestate in qualche rapporto sessuale. Il parlare del sesso e dei propri problemi, non è solo una prerogativa femminile, ma anche maschile in quanto l’uomo ha sovente difficoltà a parlare delle proprie problematiche, particolarmente con la propria partner. La conseguenza è una ricerca altrove di qualcosa che manca per una conferma di se stessi, aumentando inconsapevolmente un divario con la partner, verso la quale può nascere una carenza del desiderio. Altro fattore che può indurre un uomo a trovare una soluzione altrove è l’eiaculazione precoce o la non erezione completa, creando ansia da prestazione. Può succedere che il problema si verifichi sempre con la propria partner e non con un’altra donna, a causa di un ancoraggio

ne tutti i nostri sensi, in particolare quelli che sappiamo essere per noi fondamentali nel rapporto sessuale. Ad esempio sentire la pelle sotto le proprie mani, la morbidezza, l’odore, magari tralasciando la vista che potrebbe distogliere dal raggiungimento dell’obiettivo.

È alquanto difficile riuscire a parlare di sesso e, come diceva Elsa Morante: “Quando scrivi di sesso, prima masturbati”, nel senso che occorre liberarsi della tensione che l’argomento, in un modo o nell’altro, crea e che potrebbe rovinare qualsiasi discorso sensato.

Spero di essere riuscita a dare qualche input. In tal caso continueremo a parlarne nei nostri prossimi incontri.