I sogni
L’importanza dei sogni ha un’origine molto lontana. Nell’antichità il sogno svolgeva semplicemente una funzione premonitrice e didattica, basti pensare che secondo la maggior parte delle religioni (compresa quella Cristiana) gli dei o un Dio comunicavano attraverso i sogni. La filosofia, invece, vedeva la vita come un sogno.
Platone sviluppò alcune teorie sui sogni, asserendo che c’era una differenza se a sognare era una persona comune o un filosofo. Questo perché secondo lui una persona comune vive la vita come un sogno, perché si lascia influenzare dagli eventi, mentre il filosofo che si è liberato dai desideri terreni non si lascia influenzare dalla realtà circostante e può così raggiungere nuovi livelli di verità.
Secondo Aristotele sui sogni, secondo il quale la nostra psiche è in grado di creare immagini che sono la conseguenza di ciò che avviene durante lo stato di veglia.
Poi ci fu Cartesio e i romantici che si avvicinarono ancora di più a quello che in seguito fece Freud, asserendo che i sogni doppia funzione: da una parte è espressione di desideri inconsci del paziente, che vengono repressi perché spesso dal contenuto sessuale e amorale, dall’altra il sogno ha una funzione protettiva per il sognatore.
In seguito Carl Gustav Jung, in contrasto con Freud, asserì che i nostri sogni sono condizionati dai nostri problemi, dalla nostra vita e dalla nostra realtà. Cenerentola infatti cantava:
I sogni son desideri
Di felicità
Nel sonno non hai pensieri
Ti esprimi con sincerità
Essi popolano circa il 25% del nostro riposo. La fase del sonno in cui sogniamo viene definita REM (Rapid Eyes Movement). Durante il sonno REM il cervello va incontro ad un “superlavoro”. Durante una nottata si alternano diverse fasi REM (almeno 4 0 5): generalmente la prima comincia dopo circa 60 minuti da quando ci addormentiamo. In tutto, ogni notte, accumuliamo almeno un’ora e mezza di sogni. Tutti sogniamo, anche chi dice di non farlo. Il sogno è necessario all’equilibrio biologico e mentale quanto il sonno stesso, l’ossigeno ed una sana alimentazione. Serve, dal punto di vista psicologico, a liberare gli impulsi repressi nel corso della giornata, fa emergere problemi da risolvere, suggerisce nel suo svolgersi alcune soluzioni. Spesso succede che chi ha iniziato una psicoterapia sogni più facilmente e nel sogno c’è proprio un percorso storico che comincia da prima dell’inizio della terapia per poi proiettarsi verso il futuro. Il sogno, parla per simboli, cioè attraverso immagini il cui significato è universale.
Per incominciare a imparare a interpretare (in modo leggero e ingenuo) i sogni, seguite i seguenti passaggi:
- Innanzitutto scrivete il vostro sogno il più presto possibile, prima che la coscienza lo cancelli o lo modifichi
- Cogliete l’emozione che provate durante il sogno e al risveglio (tristezza, rabbia, tranquillità, ecc..)
- Suddividete il sogno: individuate il protagonista, il luogo dove si svolge la scena, le azioni che si compiono, ecc..
- A mano a mano che rileggete il sogno pezzo per pezzo, notate le associazioni che il vostro cervello produce (parole, ricordi, immagini, persone, episodi, idee, ecc..)
- Chiedetevi: che cosa vuole dirmi il mio Inconscio?
- Infine ricordate che il sogno non deve essere sottovalutato e o non va posto su di un piedistallo. Non angosciatevi se non riuscite a capirci niente… interpretare un sogno non è così facile.
E come diceva Freud, i sogni sono la regia per accedere all’inconscio, cioè alla parte più profonda della mente dove nascondiamo i nostri scheletri, i nostri panni sporchi, ma anche i nostri desideri.