Adolescenti e sesso, amore o solo “Hooking up”?

Autore: Dott.ssa Terry Bruno, pubblicato in Voci Romane – Corriere della Sera, 24 Settembre 2014

 

Questa settimana parliamo di sessualità nell’adolescenza o nella prima giovinezza. E ne parliamo con Terry Bruno, la nostra amica psicologa e sessuola che ci spiega come le modalità di approccio fra i due sessi sembrerebbero essere ormai legate soltanto ad una sessualità senza coinvolgimenti emotivi di alcun genere. Ma siccome l’essere umano non cambia con le mode o le modalità di comportamento legate alle epoche storiche, anche nelle storie fra giovanissimi l’amore può finire per avere un peso importante. Ma leggete cosa scrive la dottoressa Bruno.

La sessualità nell’adolescenza è alquanto complessa. L’adolescente incomincia a capire che può avere piacere non solo in seguito alle stimolazioni fisiche, ma anche attraverso le immagini mentali, le fantasie erotiche e i sogni che collegano la mente e il corpo nell’ambito della sessualità. Sia i ragazzi che le ragazze si preoccupano molto del loro aspetto fisico che, in questa fase, ha per loro una funzione rilevante nell’approccio sessuale. Hanno, però, un diverso atteggiamento: i ragazzi pongono più l’accento sull’aspetto erotico, mentre le ragazze evidenziano quello sentimentale.

Oggigiorno sembrerebbe che tale diversità di approccio alla sessualità sia ormai abbandonato. Un tempo l’amore regnava, era il periodo degli anni Sessanta, The Age of Aquarius (l’Età dell’Aquario), oggi sembra essere passati in un’epoca in cui questo bellissimo sentimento appare essere stato soppiantato da una ricerca spasmodica del sesso fugace. Parliamo dell’Age of Hooking up che nello slang americano significa l’Età del beccarsi, dell’incontrarsi. Vi chiederete cosa significa hooking up e perché utilizzare sempre una terminologia non italiana. Ebbene l’uso di tale termine è dovuto a numerose ricerche effettuate negli Stati Uniti su un’ampia gamma di ragazzi, circa 2.500 interviste anonime, di entrambi i sessi di studenti universitari, sul sesso. L’hookup è il famoso rimorchio, l’aggancio indolore e non c’è bisogno di conoscersi. Nei campus americani tale esperienza è regolamentata: soprattutto non ci deve essere un coinvolgimento emotivo. I ragazzi devono concentrarsi sull’obiettivo: il sesso, che può essere fatto ovunque (corridoio, ascensore, tavolo, per terra) senza doversi preoccupare di non farsi sentire perché tanto nella stanza accanto c’è qualcun altro che fa la stessa cosa. Il non coinvolgimento emotivo è fondamentale nell’hooking up perché se l’esperienza è stata abbastanza indifferente, si può avere un altro rapporto con la stessa persona. È opportuno precisare che l’hookup non è la stessa cosa di stare una notte insieme e poi arrivederci e via…. o la conclusione di una serata di sballo in cui l’amnesia e la promiscuità sono predominanti. Esso è un accordo tacito a cui si aderisce andando sui social network come Fb (facebook), Twitter, o con bigliettini lasciati nei punti strategici come ad esempio i bagni. Ma cosa non da poco è che l’aggancio può variare da pochi minuti a ore sino ad una notte intera e può riguardare il bacio con la lingua o il sesso orale sino al possibile rapporto completo. Sembra che tale esperienza sia particolarmente diffusa nei college americani.

Eppure coloro che tendono a bandire le emozioni forti dalle proprie esperienze sono proprio le ragazze che tendono a prendersi ciò che vogliono, anche dal punto di vista sessuale, sentendosi più sicure di sé e determinate. L’amore risulta essere per loro troppo impegnativo e occupa tempo che non possono perdere in quanto proiettate nella realizzazione dei loro obiettivi e di quelli genitoriali. I ragazzi vengono, in tali situazioni considerati un riempitivo di momenti di break, che non devono occupare troppo tempo nella tabella di marcia e nella propria agenda. Tale fenomeno è però anche diffuso in Europa, come in Gran Bretagna e nei paesi nord europei. In Italia la situazione non è ancora come quella americana.

 

Se rileggete l’articolo, potrete notare che ho usato all’inizio il condizionale “sembrerebbe”, perché è vero che esiste tale mito ma è stato anche dimostrato e, lavorando con i ragazzi lo posso confermare, che le relazioni intime tra gli studenti non sono molto diverse come durata da quelle delle generazioni passate. Lo studio condotto recentemente nei college americani, ha messo in evidenza che le relazioni che nascono in tali contesti sono di lunga durata e addirittura molte di esse sfociano nel matrimonio.

Il mito dell’hookup è l’espressione della ricerca di un ruolo sia da parte dei ragazzi che delle ragazze e alla base di questa ricerca del sesso senza emozione c’è la paura della relazione, di mettersi in gioco e di saper gestire le emozioni che possono insorgere. La relazione viene vissuta come una gabbia, un cappio da cui è difficile districarsi se non con sofferenza. E allora forse è meglio evitare il tutto e andare avanti. Ma alla fine si resta soli e vuoti… ed ecco che riappare la nostalgia di una relazione stabile, del corteggiamento, di appuntamenti al cinema e passeggiate mano nella mano, con scambi di baci davanti agli occhi di tutti in una dimensione al di fuori del reale. E… finalmente la scintilla amorosa è nuovamente tra noi….

 

 

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