The Father – Nulla è come sembra

Lo psicologo al cinema: Terry Bruno

 

Quando i film sono visti e commentati da una psicoterapeuta

Uno straordinario film sulla demenza senile, interpretato magistralmente da Anthony Hopkins, premio Oscar per questa sua intensa e toccante interpretazione.

Titolo: The Father – Nulla è come sembra
regista: Florian Zeller
protagonisti: Anthony Hopkins, Olivia Colman, Rufus Sewell e Olivia Williams
anno: 2020.
genere: drammatico
premi Oscar: oltre a 6 candidature e 2 Premi Oscar, ha avuto altre importanti candidature e premi.

The-Father

Il tempo passa e scorre via, sempre alla stessa velocità, eppure la sua percezione cambia a seconda dell’età, del momento e della personalità. Quando si è piccoli ci sembra interminabile, ma appena superati i venti anni, ecco che scivola via, fugacemente, anche perché si è più consapevoli del suo scorrere e gli si dà più importanza.

Ciò che ci rende consapevoli dello scorrere del tempo è guardare indietro nella nostra memoria. Più grandi diventiamo, più rimaniamo ancorati ai vecchi ricordi e meno ai più recenti, e rimangono vivide le reminiscenze più rilevanti. Ed è proprio questo viaggiare indietro nel tempo che ci fa capire comesia volato via in un battibaleno.

Cosa accade quando sopravviene la demenza senile?

Noi siamo i nostri ricordi, ci dicono chi siamo e cosa abbiamo fatto. E quando i ricordi si confondono con il presente, creando una mescolanza tra chi eravamo e chi siamo, ecco che la nostra identità si dissolve, diventa tanti piccoli pezzi di un puzzle che si compongono e scompongono con un semplice alito di vento, creando confusione e devastazione.

È quello che accade nella demenza senile, una malattia neurodegenerativa che coincide con il deterioramento progressivo delle funzioni intellettive e mentali e aumenta con l’avanzare dell’età. con il tempo si ha un declino cognitivo  tanto da determinare disturbi comportamentali nell’anziano, deteriorando la sua qualità di vita e quella dei caregiver, di chi si prende cura di lui.

Un viaggio nel labirinto della mente
Il tema della demenza senile è già stato affrontato altre volte sullo schermo in altri film molto belli, come ad esempio lo straordinario Amour, di Michael Haneke, o Una separazione, di Asghar Farhadi, due veri capolavori.

Ed è un lavoro magistrale anche l’ultimo film dal regista Florian Zeller The Father – Nulla è come sembra, candidato a 6 premi Oscar, con Anthony Hopkins e Olivia Colman.
È un film sofisticato e introspettivo, un viaggio nel labirinto della mente, in cui viene raccontata la malattia non in modo patetico, ma con maggiore leggerezza, per poter avvicinare lo spettatore a comprendere, senza angoscia, la crudeltà di tale condizione. Il film si concentra sugli effetti psicologici che la malattia provoca su chi ne è affetto e, di conseguenza, su chi gli sta vicino.

La demenza quasi porta per mano, nei suoi vari passaggi, l’anziano che, con la sua identità ormai perduta e uno stato di smarrimento e confusione, cerca di affrontare la sua vita ormai estranea. La perdita d’identità si traduce nella perdita dell’autonomia, in un adattarsi a un supporto umano di chicchessia, a una vita umiliante e degradante, alla ricerca di una realtà sconosciuta. Questo deterioramento cognitivo porta il soggetto a confondere la realtà con l’immaginazione, con ciò che vede, sente e prova, e che ritiene vero.

Nulla è come sembra: la distorsione della realtà

Il risultato è che lui crede alla sola versione del suo cervello: ciò che gli accade intorno, gli incontri che ha nella sua quotidianità ed esistenza, sono reali anche se non corrispondono alla realtà oggettiva.

Ed è questo il significato di Nulla è come sembra, la mente si piega alla forza del dubbio, del mistero in una distorsione della realtà tale da indurre anche lo stesso spettatore a non fidarsi di ciò che vede.

In The Father – Nulla è come sembra possiamo cogliere il dramma intimistico che Anthony, il protagonista interpretato da Anthony Hopkins, vive: la distorsione della realtà, il cambiamento nelle relazioni, il sentirsi parcheggiati nell’attesa di una morte ineluttabile.

Una confusione e uno smarrimento in cui ci si rende conto, in determinati sprazzi di lucidità, che il corpo resta mentre la mente vacilla e si perde nell’immaginario.

Anthony Hopkins, “The father” premio Oscar come miglior attore
Anthony Hopkins, “The father” premio Oscar come miglior attore

Bellissimo è anche un altro tema di fondamentale importanza nella vita di ognuno di noi: il rapporto genitori/figli. Nel film esso viene abilmente descritto, mettendo in evidenza come il rapporto viene sconvolto dalla malattia, creando una nuova dinamica tra il padre e la figlia, mettendo in discussione ambedue i ruoli.
Chi ha veramente bisogno dell’altro? Il padre demente che vive uno stato di confusione o la figlia, disorientata dalla sua impotenza e impaurita dall’incessante decadimento del padre?

Un rifiuto destabilizzante e doloroso

Vi è un’alternanza di rifiuti: da una parte il padre che respinge l’aiuto della figlia, diventata un simbolo del suo decadimento, dall’altra la figlia che si sente rifiutata dal padre che da alleato è diventato nemico.

Dal punto di vista psicologico il rifiuto destabilizza il nostro “bisogno di appartenenza” e proviamo un intenso dolore emotivo, facendoci sentire in colpa, inadeguati, e influenza così i nostri pensieri e comportamenti.

Quando ci si trova di fronte all’inesorabile cinismo della vita in cui si perde la propria dignità, chi è di supporto vive un turbinio di emozioni: ansia, paura, rabbia, tristezza, impotenza, trovandosi a toccare con mano la caducità della vita.

In The Father si ha un avvicendamento di eventi, di personaggi che dicono l’opposto di ciò che hanno precedentemente affermato: appaiono, svaniscono, cambiano addirittura aspetto. Un caos di avvenimenti che si susseguono sulla linea del tempo, quasi a rappresentare metaforicamente il vissuto di chi soffre di demenza senile. È una rappresentazione della realtà dal punto di vista del malato. Non c’è continuità, non c’è certezza, c’è solo ed esclusivamente una propria realtà.

Il solo ancoraggio che il protagonista del film ha con l’oggettività della realtà è il suo orologio che lo accompagna nello scorrere del tempo. Che il tempo scorra lentamente o velocemente, quello che noi tutti dobbiamo imparare a fare è di godere ogni attimo della nostra vita.

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=KeXssRPkCqw

 

 

 

 

 

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