Che stress. Che ansia. Che depressione. I ragazzi usano spesso queste esclamazioni. La depressione giovanile è in crescita costante e si presume che nel 2030 sarà la patologia cronica più diffusa tra i giovanissimi.
La depressione in adolescenza è un disturbo che pervade ogni sfera della vita dell’adolescente (familiare, sociale e scolastica). Gli adolescenti che ne soffrono non sempre tendono a chiedere aiuto, perché se prevale in loro il pensiero pessimistico, possono convincersi che non possono fare nulla per poterne uscire e che quindi è inutile chiedere aiuto e/o a reagire.
I sintomi che gli adolescenti depressi manifestano sono un po’ diversi da quelli degli adulti:
- Tristezza o disperazione
- Irritabilità, rabbia, ostilità
- Frequenti pianti
- Distacco da amici e parenti selezionando chi frequentare
- Perdita di interessi
- Senso di colpa, sentirsi inutili
- Demotivazione
- Affaticamento, debolezza
- Difficoltà a concentrarsi
- Pensieri di morte, idee suicidarie
- Mal di testa e dolori senza alcuna apparente causa
Dobbiamo tener presente che molto spesso l’adolescente depresso non appare triste, ma irritabile, arrabbiato, che ce l’ha con il mondo.
Non è sempre facile capire cosa stia vivendo un’adolescente che può presentare periodi di disistima, tristezza e noia, a periodi di gioia, tranquillità e piacere. Ciò che può aiutare a capire meglio è la durata di questi periodi e la frequenza con cui si possono presentare i sintomi. Se si riscontrano tutti i giorni e per l’intera giornata, per un periodo minimo di due settimane, allora è possibile che il ragazzo stia vivendo uno stato depressivo. Occorre anche considerare se ha questi sintomi solo in famiglia, a scuola, con gli amici o in qualsiasi momento della sua vita.
Quello che crea molta preoccupazione nei genitori è l’intenzione suicidaria. Come possiamo capire che ci siano dei reali fondamenti. Il ragazzo può incominciare a scherzarci inizialmente sopra su questa possibilità; può sempre più frequentemente dire che non vede via d’uscita e che non c’è più niente da fare, vivendo uno stato d’impotenza; può incominciare ad avere comportamenti che mettono a rischio la sua vita; può anche idealizzare la morte, come modo per essere ricordato e nello stesso tempo considerato; presta sempre meno attenzione alle cose di valore tanto da venderle e infine incomincia a salutare le persone a lui care come se fosse l’ultima volta.
Non dobbiamo comunque trascurare anche l’autolesionismo, particolarmente nelle ragazze. Interessante è notare che le ragazze con sintomi depressivi manifestano un aumento delle infezioni urinarie, mentre i ragazzi presentano maggiormente obesità e disturbi tiroidei.
Purtroppo c’è anche la depressione infantile al di sotto dei 5 anni, spesso come conseguenza di traumi.
Cosa la determina?
La non gioia di vivere dei giovani è la conseguenza del vivere odierno. La velocità digitale condiziona lo stile di vita dei giovani. Nascono le amicizie e gli amori sul web, il sesso lo si conosce e lo s’impara online, Instagram è diventato il canale della vita sociale. In Giappone li chiamano Hikikomori, si escludono volontariamente dalla comunità per ritirarsi nel virtuale. Sono un milione, depressi, soli, spesso ossessivi-compulsivi e soffrono di manie di persecuzione. I social media hanno aumentato le aspettative tra ciò che si sogna e la realtà, e i giovani sono coloro che ne risentono di più. E non dobbiamo trascurare il bullismo tra le cause di depressione adolescenziale.
Le famiglie dovrebbero dedicare tempo ai figli, in particolare i padri. Dovrebbero essere autorevoli, attivare una rete di protezione per non disperdere le qualità positive dei figli. Bisogna dare speranza, facendo vedere le cose positive.